#Font OpenType, eccoci con il terzo appuntamento della guida.
Oggi, sempre conĀ Leonardo AgostiĀ parliamo di Font OpenType e #impaginazione avanzata.
Font e impaginazione avanzata
I font originali, in formato Type1 normalmente hanno sempre contenuto 256 caratteri, e ad esempio per utilizzare i font asiatici (doppio byte) era un tempo necessario disporre di sistemi operativi e software adeguati.
Inoltre era necessario installare piĆ¹ font per gestire due o piĆ¹ stili, oppure per accedere a forme grafiche, legature, caratteri supplementari o accenti particolari.
I font OpenType contengono fino a 65.000 glifi allāinterno dello stesso font, evitando le installazioni multiple, e mettendo a disposizione una serie di capacitĆ tipografiche veramente innovative.
Molti glifi non standard, come le figure dette āOldStyleā, i pedici, gli apici, gli ornamenti, le alternative stilistiche, i maiuscoletti, and un completo set di legature possono essere incluse sia nei caratteri Standard che Pro.
Gli OpenType semplificano notevolmente la gestione dei font e del flusso di lavoro tipografico, assicurandosi che tutti i glifi e le varianti richieste siano allāinterno di un singolo font multipiattaforma.
Storicamente inoltre, alcune delle famiglie qualitativamente piĆ¹ avanzate includevano disegni particolari per i diversi formati di stampa, che venivano chiamate āopticalsā. Queste variazioni erano ottimizzate per lāutilizzo a diverse dimensioni in punti.
Un largo numero di caratteri OpenType includono quattro diverse variazioni di dimensioni ottica: caption, regular, subhead e display. Anche se i parametri esatti variano con la famiglia, normalmente le dimensioni sono queste: caption (6-8 punti), regular (9-13 punti), subhead (14-24 punti) e display (25-72 punti).
La distinzione tra carattere e glifo ĆØ di fondamentale importanza nella valutazione delle funzioni avanzate presenti nei font OpenType.
I ācaratteriā sono i codici assegnati dal formato Unicode, che rappresentano lāelemento minimo della semantica del linguaggio, cioĆØ una lettera.
I āglifiā sono specifiche forme o figure che questi caratteri possono prendere allāinterno di un font.
Fondamentalmente possiamo dire che un carattere puĆ² quindi essere rappresentato da uno o piĆ¹ glifi diversi.
Ad esempio la lettera minuscola āaā, il maiuscoletto āaā ed una figura diversa minuscola āaā hanno tutte lo stesso carattere āaā, ma sono tre glifi diversi.
Per chiarire il concetto possiamo dire che anche alcuni caratteri raggruppati tra di loro possono essere rappresentati da un singolo glifo, come nel caso della legatura āffiā, che in effetti ĆØ la sequenza di ben tre caratteri.
Allo stesso modo un carattere puĆ² essere rappresentato da molti glifi, ad esempio una qualsiasi vocale accentata ĆØ da considerarsi una singola lettera, ma puĆ² essere assemblato da glifi separati, il carattere ed il suo accento, ad esempio.
Le funzione avanzate di layout dei font OpenType possono essere usate per posizionare o sostituire i glifi.
Per ogni carattere ci sono glifi ed impostazioni di default. Applicare impostazioni di layout ad uno o piĆ¹ caratteri puĆ² influire sulle impostazioni di default, o sostituirne alcune.
Ad esempio applicare le impostazioni di maiuscoletto ad una āaā implica la sostituzione della lettera minuscola āaā.
Per accedere alle alternative sui glifi o applicare le alternative di un font OpenType, lāapplicazione deve comprendere le caratteristiche messe a disposizione, e fornire una corretta interfaccia utente che permetta di applicare queste al testo.